domenica 12 agosto 2018

Accidenti quanto tempo...

Quante cose sono accadute...
Sono qui a raccontare quella che mi ha segnato per sempre...
Che ne sa il mondo intero?
Saresti nato/a pressappoco in questi giorni ed avresti compiuto 2 anni ... ma la morte ha deciso di precedere la vita ed io non ero pronta allora e non potrei mai esserlo oggi, nè domani, nè mai... 
Che ne sa il mondo intero?
Di quanto ti abbia rincorso e perduto non una sola volta, ma tutti gli istanti in cui devo continuare ad accettare la tua assenza...chiedendomi ancora
perchè e come sarebbe stato se … se solo fossi nato/a...
Che ne sa il mondo intero?
Di come sono sopravvissuta a te ma non senza amarti o pensarti ogni giorno... aggrappandomi con le unghie al tuo ricordo...
Che ne sa?
Di cos’è la tua anima che chiama la mia per nome :”mamma”...
Che ne sa il mondo intero?
Di come continuo a percorrerlo ogni giorno tentando di nascondermi in una “normalità” completamente diversa, cercando di ritrovare un pezzo di te in tutto ciò che vivo...
Che ne sa il mondo intero? 
Di quanto tu sia mio/a e solo mio/a e di nessun altro pur non essendo mai nato/a... 
Che ne sa il mondo intero?
Di come sia dura asciugare le lacrime e guardare oltre la rabbia, oltre i silenzi, oltre l’amarezza di non aver potuto darti di più...
Che ne sa il mondo intero?
Delle scuse che ti devo per averti lasciato/a solo/a in silenzio, mentre cercavo di ricomporre le emozioni andate in pezzi, gli equilibri esplosi e i progetti smarriti...mentre quel silenzio ingoiava la mia anima...
Che ne sa? Che ne sa?
Di quel pezzo di battito perduto per sempre insieme al tuo...

Non ci sei, ma per me ci sarai sempre negli occhi di tua sorella, nel suo sorriso, nella sua gioia, nella sua spensieratezza e in quell’angolo del mio cuore dove c’è posto solo per te...

venerdì 6 luglio 2012

Giocare fa bene, lo dice anche la scienza

Qualche anno fa fu il prestigioso MIT a riconoscere che il gioco stimola in modo eccezionale la mente dei bambini nell'articolo "Child's play is serious study of cause and effect".
Che il gioco e l'immaginazione aiutano i bambini a diventare adulti più equilibrati e felici è invece il risultato di una ricerca condotta dallo psichiatra Stewart Brown, professore al Baylor College of Medicine di Houston.
Ha intervistato circa 6.000 persone e scoperto che esiste un nesso tra la possibilità di giocare da bambini e quella di diventare adulti realizzati. Il 'gioco libero' è a suo avviso importantissimo per sviluppare capacità sociali, personali ed emotive.
Il vostro bambino ha un amico immaginario? Secondo Marjorie Taylor, psicologa dell'Università dell'Oregon, è più empatico e capace di risolvere problemi, proprio grazie alla sua fervida immaginazione.
Gioco e Scienza

giovedì 28 giugno 2012

Un bimbo non può essere cattivo

Ho trovato interessante quest'articolo di Chiara Zambelli ma, a mio avviso condivisibile fino ad un certo punto...ma , a mio avviso, condivisibile fino ad un certo punto. Credo infatti che non sempre i bimbi agiscono per imitazione di chi si ha accanto, almeno per me e mia figlia è così...


Io credo fortemente che un bimbo di per se non possa essere cattivo, non possa essere maleducato o restio a compiere il proprio dovere, ma è l’ambiente che lo circonda che alcune volte lo plasma in modo errato. Quando un neonato viene alla luce è come un foglio bianco, immacolato, sta ai genitori, agli educatori, far sì che questo foglio bianco si riempia di buone nozioni, di insegnamenti profondi e che il piccolo non cresca solo dal punto di vista fisico ma anche sul piano educativo ed emozionale. Capita sovente di incontrare sul nostro cammino bimbi che appaiono spaesati, incapaci di rispettare le regole, restii a portare rispetto ai grandi, insofferenti  se vengono privati di qualcosa, come possiamo interagire con loro senza bollarli con l’epiteto di “bimbo cattivo”, senza arrivare a considerarli casi irrecuperabili?Il primo passo da compiere è capire che dietro l’errore di un bimbo, dietro una sua mancanza, ci sta l’errore di un adulto che, più o meno consapevolmente, non è riuscito fino in fondo a svolgere il proprio ruolo. Bimbi maneschi, che dicono parolacce, che si permettono di rovinare ciò che non è loro, spesso hanno genitori che si comportano nel medesimo modo, se non peggio. Muovere una critica ad un bimbo significa muoverla a chi dovrebbe accudirlo, proprio per questo è difficile che un genitore, un nonno, possano accettare rimproveri rivolti al loro piccolino, si sentirebbero messi in discussione. Dovremmo quindi rinunciare? Accettare che i nostri figli vengano malmenati, spinti o insultati da qualche piccolo bulletto?No, ovviamente, serve semplicemente un pizzico didiplomazia, per far capire a bimbi ed adulti ciò che non è concesso fare, almeno quando si sta a contatto con gli altri.Quali sono le situazioni dove si manifesta maggiormente la maleducazione? Il bimbo senza regole lo si riconosce subito, in particolare quando lo si vede interagire con i suoi coetanei. Bimbi che spingono, tolgono di mano i giochi ai compagni senza chiederli in prestito, bimbi che rompono i disegni degli altri o che vogliono sempre stare al centro dell’attenzione. Questi comportamenti possono manifestarsi al nido, al parco, alla scuola dell’infanzia, e se sono scusabili in un esserino di pochi anni, diventano assolutamente inaccettabili quando il bimbo inizia le scuole elementari e presenta capacità di giudizio.  L’essere piccoli non impedisce di capire, se l’educatore dice “No” , così dev’essere, se viene impartita una regola di gruppo, tale deve essere, anche se nostro figlio cerca di corromperci, ci tiene il muso o inizia con i capricci. Se cediamo oggi per una sciocchezza, cederemo anche domani quando le richieste saranno più grandi.Cosa può fare un genitore? Il genitore dovrebbe smettere di giustificare  sempre i comportamenti dei propri figli, è assurdo che gesti sbagliati siano classificati come “monellerie” e quindi accantonati, un bimbo necessita di avere regole, di avere un buon esempio da seguire. Dobbiamo essere noi, ogni giorno a comportarci bene, ad essere persone oneste, saggie, saranno poi i nostri piccoli ad imitarci. Che senso avrebbe dire a nostro figlio “non si dicono le parolacce” quando noi bestemmiamo dalla mattina alla sera? Che senso avrebbe dire ad un bimbo “gioca con tutti, indipendentemente dal colore della pelle, dai vestiti che indossano, dalle cose che possiedono” se noi siamo i primi a trattare con disprezzo una persona solo perché non è nostra connazionale, solo perché non gira con la macchina di lusso o non veste firmato? I nostri figli crescendo ci prenderanno a modello ed un domani, quando loro saranno gradi potranno amarci o “disprezzarci”, vorranno assomigliare a noi o essere il nostro totale opposto proprio in virtù di ciò che noi gli avremo trasmesso. Quando un insegnante, una catechista, un’animatrice, un allenatore, il pediatra si permettono di fare una critica verso nostro figlio , oppure ci comunicano che il piccolo “oggi non si è comportato bene”, oppure “non si impegna abbastanza” non cerchiamo sempre di giustificare ogni loro sbaglio, ammettiamo che sì, l’errore ci può essere stato, così come una mancanza di impegno, uno scatto d’ira, ma si può sempre rimediare. Mostriamo ai nostri bambini cosa voglia dire lavorare, darsi da fare per realizzare i propri sogni. Se una docente ci fa notare che il nostro bimbo avrebbe bisogno di terapia logopedica, oppure di un dietologo o di un’educazione più severa, cerchiamo di non attaccare chi ci sta davanti, pensando che abbia preso di mira il nostro piccolino. Sforziamoci di essere oggettivi nei nostri giudizi e riflettiamo su ciò che ci viene proposto. Quando impartiamo una regola a nostro figlio cerchiamo dimotivarla, di far capire al bimbo come mai una determinata azione non si può compiere, come mai abbiamo detto di “no”, in modo che egli, anche se piccolo, possa capire cosa sta dietro agli insegnamenti dei genitori. Se vediamo che i nostri figli litigano con altri bambini, o che diventano vittime di piccoli bulletti, siamo tenuti ad intervenire, perché è vero che in alcuni casi “è meglio se i piccoli se la sbrigano da soli”, ma noi genitori dobbiamo rimanere vigili, controllare che nessuno faccia del male ai nostri cuccioli, dobbiamo seguirli quando escono con noi, mentre sono al parco, oppure al centro commerciale; se notiamo comportamenti sbagliati da parte di altri bimbi, è giusto far presente ai loro genitori ciò che sta accadendo. Non significa essere impiccioni, ma essere coerenti con ciò in cui si crede, se vediamo un ragazzino che cerca di rompere un gioco al parchetto, che ama stracciare i libri della biblioteca o che si diverte a correre in bicicletta in luoghi dove è vietato possiamo alzare la voce e pretendere che qualcuno intervenga. Un bambino impara ed imita da chi ha accanto, perciò se qualcosa in nostro figlio non ci aggrada, se alcuni dei suoi modi di fare non ci piacciono, proviamo a vedere se siamo noi, magari inconsapevolmente, ad averglieli ispirati.

giovedì 7 giugno 2012

Quanto tempo... Troppo!!!

Son trascorsi davvero tanti mesi dall'ultima volta che ho scritto... Quante cose sono cambiate... La nostra vita completamente stravolta... Papy che lavora fuori, mamy che perde il lavoro e poi dopo un pó ne ritrovaun altro, la nuova convivenza dai nonni... Per fortuna TU la ns unica certezza sei sempre con noi a donarci la forza e la motivazione per andare avanti!

martedì 25 ottobre 2011

Non mi basterà il resto della mia vita, per realizzare che sei davvero mia

Ti guardo e mi sembra di sognare...
Sei mia ... 
Sei la luce che illumina i miei giorni...
Sei la stella che illumina le mie notti...
Sei il mio più bel sogno ...
Sei la mia realtà ...

martedì 18 ottobre 2011

11 mesi di noi

Vedervi insieme mi fa una gran tenerezza!
Oggi sono esattemente 11 mesi che fai parte della nostra vita ...
Mi sembra ancora impossibile...
Un dono così grande e così prezioso regalato proprio a noi...
Cucciolina TI AMO CON TUTTA LA MIA ANIMA